LA CAROVANA USB IN DIFESA DELLE SEDI INPS E DEI SERVIZI AI CITTADINI

 

Nazionale -

(94/21) Lavoratori e delegati della USB Inps in viaggio tra le sedi romane minacciate di chiusura o declassamento, con presidio mobile e conclusione davanti alla Direzione Generale Inps, dove una delegazione è stata ricevuta dai vertici dell’Amministrazione.

Una giornata di lotta e di resistenza allo smantellamento dei servizi pubblici e all’arretramento dell’Inps dai territori, in difesa dei diritti dei cittadini e dei lavoratori. Con noi anche delegati di USB Lavoro Privato e la candidata sindaca di Roma per Potere al Popolo, Elisabetta Canitano.

La manifestazione itinerante fa seguito ad una serie di iniziative di protesta che hanno visto USB protagonista di presidi, manifestazioni e scioperi a contrasto del piano di arretramento dell’Inps dal territorio, in particolare nell’area romana ma anche in Lombardia, in Campania, a Torino e in molte altre situazioni.

Relativamente all’Area Metropolitana di Roma, è stata data ai sindacati una semplice informativa, a gennaio 2021, sul progetto di ristrutturazione al ribasso che ha suscitato immediatamente sdegno e rabbia tra i lavoratori, non solo nelle sedi direttamente coinvolte.

Le richieste di confronto della USB Lazio sul progetto, che minaccia di devastare il servizio al pubblico per l’intera area romana chiudendo o declassando molte sedi, hanno incontrato la netta chiusura del direttore di coordinamento metropolitano Sergio Saltalamacchia, la cui posizione è riassumibile nel vecchio detto “mangiare questa minestra o saltare dalla finestra”. Una modalità di condurre le relazioni sindacali e un linguaggio ammirevolmente nuovi, autorevoli e convincenti! I delegati USB non si sono però lasciati convincere e hanno portato le loro istanze in difesa della presenza dell’Istituto sul territorio direttamente al presidente Tridico che, in due incontri, ha fornito generiche rassicurazioni.

I fatti raccontano purtroppo un’altra storia. Nella sede dell’Amba Aradam si fanno rilievi per il trasferimento degli archivi e si dà un nuovo incarico al Direttore di Filiale, mentre tutto tace sul destino di 190 lavoratori che ad oggi non trovano collocazione in nessuna sede. A Roma Tiburtino si valutano le preferenze dei 77 impiegati tra la Sede di Viale Regina Margherita e Via Longoni e, mentre i colleghi in massa scelgono di rimanere vicini all’utenza optando per Roma Casilino, in DCMR si tenta di trasferire d’ufficio 20 colleghi del “Patrimonio” in via Ballarin per fare posto ai deportati del Tiburtino. Il Centro Medico Legale di Pomezia è ormai chiuso dal 3 maggio, con ripercussioni negative sulla popolazione e senza che si prospetti una soluzione positiva.

Più volte l’esecutivo nazionale USB Inps ha richiesto l’apertura di un tavolo nazionale sull’organizzazione e la logistica della presenza Inps sul territorio. L’Amministrazione ha finora nicchiato, derubricando il problema a una serie di questioni di rilevanza locale.

La richiesta è stata ribadita con forza dalla delegazione di lavoratori al direttore generale vicario, che ne ha riconosciuto la fondatezza e ha precisato che con riferimento all’area romana nulla è stato ancora deciso.
I delegati USB hanno rappresentato che nè i costi elevati di affitto nè la carenza di personale possono essere usati come pretesto per tagliare i servizi. La risposta dei vertici dell’Istituto deve invece essere quella di un’autorevole interlocuzione con governo e parlamento per ottenere politiche assunzionali e dotazione immobiliare adeguate alle necessità dell’istituto. Si valuti la riacquisizione degli immobili che la “finanza creativa” dell’ex ministro Tremonti ha sottratto alla cittadinanza per consegnarli alla speculazione finanziaria e al profitto privato. Si valuti la rinegoziazione degli affitti e la condivisione con altre pubbliche amministrazioni di spazi divenuti troppo grandi. Si valuti il trasferimento in immobili meno costosi in alternativa al declassamento.

Attendiamo ora che l’Amministrazione dia un seguito concreto ai segnali di apertura scaturiti dall’incontro. USB non arretrerà di un millimetro su questa vertenza cruciale per il futuro di cittadini e lavoratori, nonostante il tentativo di boicottaggio, che abbiamo già denunciato, di quelle organizzazioni che per insipienza o per malafede continuano a minimizzare il problema.


L’INPS DEVE RESTARE VICINA AI CITTADINI
NO ALLA CHIUSURA DELLE SEDI - NO ALL’ARRETRAMENTO DAL TERRITORIO