GIORNATA DI MOBILITAZIONE ALL’INPS, PRESIDIO MOLTO PARTECIPATO A ROMA ASSEMBLEA ONLINE DETERMINATA E RICCA DI CONTENUTI

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(17/21) Davanti alla sede INPS dell’Amba Aradam a Roma ieri mattina è apparso un muro di cartoni con la scritta – “NO ALLA CHIUSURA DELLE SEDI INPS” – firmato USB P.I. INPS. La USB ha voluto simboleggiare in questo modo la contrarietà al piano di riorganizzazione del territorio dell’area romana, che prevede la chiusura della ex sede provinciale e il ridimensionamento delle agenzie complesse, aprendo la strada ad un ulteriore arretramento dell’INPS dai territori, come già avvenuto a Milano e in altre aree del paese. Nutrita la presenza di lavoratori entrati con gli ultimi concorsi, che hanno manifestato insoddisfazione per la frammentazione delle competenze, per l’inadeguatezza delle procedure e per come è gestita la formazione.

Dai dati provvisori inviati dall’amministrazione risulta che hanno aderito allo sciopero di 2 ore 1.693 lavoratori, mentre altri 3.402 risultano assenti ad altro titolo, su un totale di 25.617 dipendenti delle aree. Un dato non trascurabile, considerando la difficoltà di promuovere uno sciopero con il personale in grandissima parte ancora in smart working. Come sempre, ci comportiamo in modo trasparente mentre altri nascondono i dati come nel caso dello sciopero del 9 dicembre scorso.

Molto seguita sui social l’assemblea online iniziata al termine dello sciopero, nella quale sono stati affrontati i diversi temi oggetto della giornata di mobilitazione. Chieste 4.000 nuove assunzioni oltre a quelle già programmate. Respinta in modo deciso l’ipotesi d’introduzione all’INPS delle schede di valutazione individuale, così come è stato ribadito che ai lavoratori in Smart working debbano essere riconosciuti gli stessi istituti attribuiti a chi lavora in presenza (buono pasto, straordinario, recupero maggiore orario, permessi). Proposta ancora una volta un’indennità Covid di 800 euro per il 2020. Rilanciate le richieste d’internalizzazione dell’informatica, del contact center e dei servizi di pulizia e manutenzione impianti. Sempre presente il tema del mansionismo, con la proposta del riconoscimento di una specifica indennità per le lavoratrici e i lavoratori delle Aree A e B, del riavvio delle progressioni economiche per il personale delle Aree A-B-C e dello scorrimento completo della graduatoria della selezione a C1 bandita nel 2020. Difesa senza esitazioni del TEP in quanto salario di professionalità, svincolato dalla produttività e dalla valutazione.

In conclusione, una giornata importante che rappresenta il tassello di un coerente percorso di lotta che proseguirà nelle prossime settimane e mesi a sostegno di una piattaforma articolata e concreta.